La sindrome di Kessler

27.07.2018

La sindrome di Kessler è il nome di una band alternative rock di origine campana, composta da:Antonio Buomprisco (voce e chitarra), Canio Giordano (chitarra,cori e loops) Sancio (basso e cori) e Luca Cucciolo (batteria).

Nel 2015 hanno pubblicato il loro primo album intitolato come la band stessa 'La Sindrome Di Kessler' ed ora, a luglio 2018, edito da 'Revubs', è uscito il secondo album dal titolo 'Cemento e Nuvole'.

I tratti che li contraddistinguono sono sempre gli stessi: musica e testi d'impatto ma, gli anni di distanza dai due album sono serviti per un' ulteriore crescita compositiva che si sente nella volontà di essere ancora più diretti ed espressivi, poiché ci troviamo in un presente così frenetico dove, per essere sconvolti nel profondo occorre dare un forte 'scossone'. Ecco che il sound de "La sindrome di Kessler", cogliendo i più oscuri e contraddittori lati dell'essere umano e della società, sceglie di essere così incisivo e crudo, rude e tagliente senza dimenticare però la morbidezza: tra uno schiaffo di piatti e un' impennata di corde, arriva anche una carezza tra le righe dei testi.

L'uso delle parole per la band è importante, cantano per l'appunto in italiano, nonostante il genere che suonano sia molto internazionale, dalle influenze grunge e sonorità psichelediche del tipico prog rock.

"Cemento e Nuvole"è il primo singolo estratto dal nuovo album omonimo, la canzone ci arriva come un urlo arrabbiato, ma non disperato "sai com'è facile distruggere", una rabbia che non è fine a se stessa ma, capace di sprigionare quell'energia per poter cambiare le cose che ci si accorge, essere sbagliate.

Quello de La Sindrome di Kessler è sempre un messaggio di speranza e voglia di miglioramento, vogliono svegliarci dall'assopimento che a volte c' invade, vogliono distoglierci dall'abitudine nell' ascoltare o vedere certe situazioni o notizie, perché l'abitudine crea freddezza e, la freddezza, crea indifferenza: tutto ciò porta ad un rovinoso nichilismo ed egoismo. La rock band romana vuole ricordarci che il bene comune è sempre la scelta più giusta: migliorare se stessi in vista di un fine più alto, come ci hanno già insegnato antichi filosofi del calibro di Platone, che nella sua opera "La Repubblica" scriveva come la compattezza dello stato fosse il solo mezzo che consente la sua felicità e la compattezza. Platone la chiamava comunanza ,cioè assenza di egoismi e prevalenza del bene comune su quello del singolo. L'unità e la concordia, bene sommo dello stato: erano queste le conclusioni con le quali Platone credeva si potesse porre rimedio alla degenerazione delle costituzioni ch,e nel IV secolo, si faceva sempre più evidente, disagi e soluzioni che a distanza di secoli non sono poi molto diversi, no?

Alice Bellin


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